mercoledì 10 giugno 2020

Step 24: riassunto

RIASSUNTO FINALE

All'interno di questo blog è stata effettuata un'analisi del termine "Controllo". A partire dalla sua definizione ed etimologia e le traduzioni in alcune delle lingue più comuni: ovvero inglese, francese, spagnolo, e tedesco; per poi studiare  nella storia e nel mito l'evoluzione della parola, che nel passare del tempo ha assunto significati in numerosi ambiti: da quello politico e sociale, come la riflessione sotto forma di trama di una serie tv da me elaborata sulla condizione della donna oppressa, per poi passare all'ambito scientifico ed ingegneristico. Fondamentale è, inoltre, il concetto di controllo legato alla sfera delle passioni e delle emozioni, virtù che da Platone è molto esaltata, e che, se viene meno, può condurre alla completa follia
Tuttavia è importante notare come anche l'immaginazione sia importante per definire la personalità dell'uomo, senza che essa sia eccessivamente dominata dalla ragione.
Il concetto di controllo emerge, in epoca contemporanea, sotto varie sfaccettature: con i social network che stanno diventando sempre più popolari, le nostre vite sono sempre più sotto i riflettori, che lo si voglia o no; ma non solo, in generale le macchine artificiali, sempre più sviluppate, mettono l'uomo di fronte a questioni etiche su quanto, effettivamente, il suo controllo su questi dispositivi automatici sia rilevante. Ma anche attraverso rivolte e proteste sempre più moderne. Oppure, ancora, con l'analisi della parola all'interno del trattato del 1972 "I limiti dello sviluppo", dove si trova la teoria del controllo delle nascite.
Al giorno d'oggi e, in particolare, ai tempi del Covid-19, anche la natura sta riacquistando il dominio sugli spazi che ormai da tempo aveva perduto.
Anche nel mondo delle arti il concetto, nonostante non sia concreto, emerge visibilmente. Non solo nelle opere artistiche, come, per esempio, nel"Monumento dei quattro mori", oppure nel disegno da me realizzato, che mostra la mia personale interpretazione del termine; ma anche nel mondo della poesia, con l'opera di Kipling "Se" , oppure, ne "La pioggia nel pineto" di Gabriele D'Annunzio, nella quale l'idea del controllo appare più velato e meno evidente; o ancora nella cinematografia, e persino nella pubblicità. In letteratura l'essenza del controllo è al centro delle opere distopiche, come quelle di George Orwell e di Aldous Huxley
In epoca classica il concetto di controllo viene personificato dalla celebre figura di Nerone, è anche citato in un altro dialogo platonico, la Repubblica, attraverso la teoria del governo dei filosofi. 
In conclusione, per riassumere tutte le sfumature del termine "controllo" in maniera sinottica, si possono trovare un abbecedario ed una mappa concettuale.



domenica 7 giugno 2020

Step 23: mappa concettuale

LA MAPPA CONCETTUALE DEL CONTROLLO










Mappa concettuale realizzata con il programma Xmind

Step 22: serie tv

UNA VITA FUORI CONTROLLO


1°episodio

Mi chiamo Amaya, ho 19 anni e vivo in un piccolo villaggio sperduto nel deserto del Sahaara, nello stato del Niger.
Sin da quando ero una bambina sono sempre stata una grande sognatrice.
Il mio desiderio più grande sarebbe girare il mondo, uscire dal confine del mio villaggio che mi è sempre stato troppo stretto, scoprire nuove culture, conoscere persone diverse, imparare e sbagliare, studiare e fare amicizia.
Fino all'età di 6 anni sono stata sotto il controllo di mio padre, un uomo duro e conservatore, che, in quanto figlia femmina, seppur primogenita, mi ha sempre trattata come una schiava, e una merce di scambio non appena avrei raggiunto l'età per essere promessa in sposa. 
Tuttavia morì poco dopo il mio sesto compleanno durante un violento scontro con il villaggio vicino.
Dopo la sua morte, però, la mia vita peggiorò: infatti, il potere decisionale su di me passò a mio zio, una persona viscida e senza scrupoli, che, dopo avermi obbligata ad essere infibulata dalle mani di sua madre, mia nonna, mi impose il suo controllo, privandomi, senza il mio consenso, dell'unica cosa che potevo possedere: la mia verginità.
Quando compii 17 anni fui promessa in sposa ad un vecchio amico della mia famiglia. Fu così che vidi di nuovo svanire davanti ai miei occhi la libertà.
Davanti agli abitanti del villaggio mio marito si dimostra amorevole e apprensivo nei miei confronti, ma è in casa che tira fuori la sua vera natura di uomo-padrone e dominatore. 
Solo la notte, quando mio marito, dopo avermi posseduta, si addormenta pesantemente, riesco a sgattaiolare silenziosamente fuori dalla nostra capanna, simbolo, per me, di una prigione senza via d'uscita, raggiungendo una piccola grotta poco distante dal villaggio. E' questo il luogo di ritrovo mio e di alcune mie amiche, che, come me, vivono in gabbia, controllate in ogni parola e movimento. 
Qui possiamo ridere, scherzare, piangere, confidarci; solo qui ci sentiamo libere, solo qui abbiamo una dignità e una rilevanza, solo qui ci sentiamo Donne.


2°episodio

Stanotte il cielo è meraviglioso, coperto di un manto di stelle luminose che si riflettono sui nostri occhi, fissi sull'immensità della sfera celeste. Siamo immerse in cotanta bellezza da non accorgerci dell'arrivo di ospiti inattesi.
Improvvisamente il mio sogno ad occhi aperti viene interrotto da una mano che, bruscamente, mi afferra per i capelli e inizia a trascinarmi, mi volto e il sangue mi si gela nelle vene: mio marito mi ha scoperta. 
Il nostro piccolo segreto è stato svelato, nessuno parla, si sentono solo le grida delle mie compagne punite dai loro carnefici con i quali sono state costrette a scambiarsi promesse d'amore eterno.
Appena chiusa la porta della nostra dimora ricevo un pugno in faccia e così cado a terra, svenendo. 
Mi risveglio ansimando e ancora dolorante per le botte ricevute, il sapore del sangue in bocca, ma la sofferenza che più mi distrugge è che la mia isola felice, il "locus amoenus" di noi giovani ragazze, che sognano di prendere il controllo della loro vita è stato distrutto.
Adesso sono sola, tumefatta e imprigionata. Il mio unico desiderio è la morte, ma decido di non arrendermi, e così mi accingo a fare quello che per me è sempre stata una fantastica utopia: decido di scappare.


3°episodio

Approfittando del fatto che mio marito, stravolto per le botte datemi, nonostante fossi incosciente, si era addormentato, ho velocemente afferrato il mio burqa , che mi avrebbe protetto dal freddo e avrebbe reso difficile a chiunque riconoscermi, e sono corsa via di casa più in fretta che potevo. 
Sto ancora correndo, sono in mezzo al deserto, sola, ma non ho paura, anzi, è da quando sono fuggita che non ho mai smesso di ridere, sono libera, nessuno che mi controlla, nessuno che mi domina e mi possiede come fossi un capo di bestiame. 
Corro, corro veloce, l'aria che, improvvisamente, mi appare respirabile e la luce dell'alba che mi illumina il viso bagnato dalle lacrime di gioia. 
Dopo un'intera giornata di viaggio, con una piccola tappa in un'oasi deserta dove ho potuto bere e rinfrescarmi le ferite dei pugni ancora aperte, intravedo il profilo della mia meta: Niamey, capitale del Niger. Arrivata in città tutto mi appare surreale ed estraneo, ma non ho ancora smesso di sorridere. 
Dopo un giro per le strade mi stendo, stravolta, in un rigoglioso giardino, immersa nella natura e tra la gente. Qui, libera e felice per la prima volta in vita mia, mi addormento dolcemente. 
Al mio risveglio, tuttavia, non ritrovo la stessa pace e serenità: mio marito è in piedi davanti a me, lo sguardo truce e il bastone in mano, non proferisce parola, si volta ed esce di casa, chiudendomi dentro. 
E' stato tutto un sogno; la fuga, le risate, Niamey, la libertà, nulla era reale,io sono ancora qui, non riesco a muovermi per le percosse, il mio viso è sfigurato, ma, soprattutto, non ho mai avuto in mano il controllo della mia vita.  

mercoledì 3 giugno 2020

Step 20: Zibaldone

IL CONTROLLO DELLA RAGIONE SULL'UOMO

Dallo Zibaldone, p.14:
"La ragione è nemica d'ogni grandezza: la ragione è nemica della natura: la natura è grande, la ragione è piccola. Voglio dire che un uomo tanto meno o tanto più difficilmente sarà grande quanto più sarà controllato dalla ragione: che pochi possono essere grandi (e nelle arti e nella poesia forse nessuno) se non sono dominati dalle illusioni."


Lo Zibaldone, il celebre diario intellettuale di Giacomo Leopardi, raccoglie tematiche e riflessioni fondanti del pensiero poetico leopardiano. 
Secondo il pensiero del poeta, l'uomo è alla costante ricerca della felicità, che cerca di raggiungere, andando a soddisfare i suoi piaceri e desideri. Tuttavia egli è inconsapevole di quella che è la triste realtà della sua esistenza: per Leopardi, infatti, l'uomo non potrà mai arrivare a raggiungere una condizione di totale serenità, in quanto il piacere da lui cercato è un qualcosa di infinito, e, per questo, irraggiungibile. Dunque la sua ricerca della felicità, avrà fine soltanto con la morte. 
La condizione umana risulta quindi essere infelice, nonostante ciò, come trattato nell'opera, interviene in suo aiuto la Natura, ancora considerata benigna, che attraverso la capacità, affidata all'essere umano, di immaginare, gli permette di crearsi piaceri che, seppur illusori e fantastici, gli permettono di non pensare alla sua situazione di perenne tristezza e angoscia, nel ricercare un qualcosa di irraggiungibile.
Interviene, però, a rompere questo illusorio equilibrio la ragione, che imponendo il suo controllo sull'uomo moderno lo mette di fronte alla dura realtà della suo destino, allontanandolo dal mondo dell'immaginazione, unico in grado di elevarlo e renderlo grande.
La ragione viene dipinta da Leopardi come una padrona maligna che sottomette gli uomini, allontanandoli per sempre dall'etereo mondo del "vago e indefinito", unico in grado di offrirgli uno spiraglio di felicità, e mostrando loro la terribile condizione di infelicità e insoddisfazione in cui sono costretti a vivere.
Con il termine ragione non si intende "quella ragione primitiva di cui si serve l'uomo nel suo stato naturale e di cui partecipano gli altri animali[...].", si tratta, invece, "di quell'uso della ragione che non è naturale, quell'uso eccessivo che è proprio solamente dell'uomo, e dell'uomo corrotto [...]." (dallo Zibaldone, p.34). 
Emerge da qui l'interpretazione dell'uomo moderno di Leopardi, un uomo che, riponendo tutta la sua fiducia nel progresso e nello sviluppo, abbandona la sua capacità di immaginazione e si affida completamente alla ragione, che però lo controlla e lo domina, impedendogli di raggiungere la grandezza e un'apparente felicità; per questo il poeta riteneva che gli antichi greci e romani, grazie alla loro immaginazione, fossero più felici dell'uomo contemporaneo.
Con l'evoluzione del suo pensiero alla ragione si sostituirà la Natura maligna, che non viene più vista come una madre benevola e attenta al bene delle sue creature, ma come una forza in grado di controllare l'uomo e ridurlo alla miseria per perseguire il suo unico scopo: la conservazione della specie.






(Fonti:
https://scialetteraria.altervista.org/la-poetica-di-leopardi/
https://www.studenti.it/lo-zibaldone-di-leopardi.html
http://www.filosofico.net/Antologia_file/AntologiaL/LEOPARDI_%20ILLUSIONE%20E%20RAGIONE.htm
http://dspace.unive.it/bitstream/handle/10579/3302/837936-1170600.pdf?sequence=2 )

martedì 2 giugno 2020

Step 21: etica

L'ETICA DELLE MACCHINE E IL CONTROLLO DELL'UOMO


Fotomontaggio 

Il grande sviluppo delle tecnologie moderne è stato fondamentale per la crescita e l'evoluzione di specie umane. Al giorno d'oggi si parla di robot e intelligenze artificiali in grado di ragionare come la mente umana, o ancora di auto con guida autonoma e perfino armi automatiche e autonome. 
Tuttavia questi grandi passi in avanti per la scienza comportano non poche problematiche di tema etico.
Prima tra tutte l'importanza del controllo umano su questi dispositivi. Sicuramente le macchine artificiali hanno potenziale e resistenza maggiori dell'uomo, tuttavia può capitare che esse commettano madornali errori che un essere umano, grazie alla sua cultura personale e alla sua morale, non ipotizzerebbe nemmeno di poter compiere. Emerge, dunque, una sostanziale differenza tra tutte le intelligenze artificiali dal cervello umano: lo spirito etico e il buonsenso, qualità che, seppur considerate da tutti banali e ovvie, per un dibattito di questo genere sono messe in primo piano.
Un esempio eclatante può essere quello delle armi autonome: dispositivi in grado di uccidere un uomo autonomamente, senza alcun tipo di controllo umano, senza dubbio questi dispositivi possano avere un'efficienza maggiore, offrendo prestazioni migliori e una precisione, ad esempio nella mira, molto più accurata, ma queste grandi abilità risultano quasi inutili quando si tratta di mettere in pericolo vite di innocenti. Infatti  senza un soldato che prema il grilletto, non è da escludere che, ad esempio, il dispositivo automatizzati non possa fare una strage di civili.
Emerge, dunque, non solo per le armi, ma anche, ad esempio, per le automobili autonome, quanto sia importante il controllo dell'uomo, perché capace, in un intervallo di tempo breve, ma fondamentale, di pensare alle sue azioni, prima di compierle, senza agire ciecamente semplicemente sotto il comando di impulsi elettrici e circuiti informatici, che, per quanto sviluppati, non potranno sostituire la capacità di riflessione sia logica che morale che contraddistingue gli esseri umani.
Quanto detto è al centro della riflessione del filosofo della scienza Guglielmo Tamburini nell'opera "Etica delle macchine".
Intervista a Guglielmo Tamburini







(Fonti:

mercoledì 27 maggio 2020

Approfondimento 4: Hong-Kong

LA RIVOLUZIONE DI HONG-KONG IMMORTALATA DA THADDE COMAR


Con l'affievolirsi dell'emergenza causata dall'epidemia di Covid-19, a Hong-Kong sono scoppiate nuovamente proteste di piazza contro un'ipotesi, mossa dal governo cinese, di una nuova legge sulla sicurezza, che darebbe più libertà alle autorità di esercitare un maggiore controllo sulla regione semi-autonoma. 
Tali manifestazioni erano un fenomeno che era emerso prima del lockdown causato dalla pandemia.
Nell'autunno del 2019 il fotografo francese Thaddeus Comar ha immortalato con incredibili scatti, il valore simbolico della resistenza.
Dalle sue fotografie, raccolte nel libro "How was your dream?", viene ritratta una città futuristica, come futuristici sono, anche, le stesse insurrezioni, dove i manifestanti si scontrano con droni, laser e maschere antigas fluorescenti.
Qui riporto alcuni scatti che più mi hanno colpita.



















(Fonti
https://www.instagram.com/thddcmr/ --> pagina Instagram del fotografo con numerosi altri scatti )

Step 19: utopia

IL MONDO UTOPICO DI ALDOUS HUXLEY


Illustrazione di Anna Kavehmehr

Il nuovo mondo (Brave new world) è il romanzo più noto dello scrittore britannico Aldous Huxley, scritto nel 1932. 
Il racconto, ambientato intorno all'anno 2540 (nell'opera anno di Ford 632), descrive una società distopica, dove la tecnologia, altamente avanzata, regna sovrana, ed è divisa in cinque classi sociali che si basano sulle capacità dei singoli individui: si parte dagli "Alpha" che hanno i ruoli di direzione e governo, fino ad arrivare agli "Epsilon" che devono, invece, occuparsi delle faccende più faticose e umili.
Uno dei principi base su cui si concentra questa ideale civiltà è quello dell'eugenetica, ottenuto attraverso il controllo delle nascite, dell'abolizione del concetto di famiglia e della "coltivazione" degli embrioni in provetta, attraverso ciò lo stato ha la possibilità di dominare e influenzare chiunque sin da prima della nascita, predestinando, per altro, ognuno ad una predefinita classe sociale.
Il controllo delle nascite, dunque, in questo mondo utopico e surreale, non ha solo lo scopo di limitare il numero dei nascituri, così da evitare la sovrappopolazione, ma anche di imporre già da subito il dominio sulle menti di tutti, portando così al fenomeno della standardizzazione della coscienza comune, soprattutto per i membri delle classi inferiori, nonostante anche gli esponenti delle classi più alte siano soggetti a tale controllo mentale.
Anche la felicità stessa è soggetta anche al controllo da parte del governo: infatti lo stato somministra a ognuno quotidianamente una droga sintetica, la Soma, che porta ad un perenne stato di euforia e di costante benessere emotivo; così facendo si allontana ogni possibile forma di depressione e malcontento della popolazione, che, per altro, potrebbe sfociare in insurrezioni e moti rivoluzionari.
La società di Huxley, controllata e dominata dall'onnipresente occhio del governo, è completamente estranea alla effettiva condizione di miseria, infelicità e conformismo in cui vive effettivamente, attraverso la droga e la libertà sessuale, uniche "libertà" concesse, l'uomo conduce una vita serena e gioviale, quando, in realtà, non è nient'altro che un automa privato della sua individualità, della sua emotività, della sua capacità di pensiero, insomma, della sua essenza, e manovrato da un governo dispotico e dominante.
L'opera, pur trattando di una società estranea alla realtà contemporanea, fa emergere una riflessione: una degenerazione del controllo sociale può portare al totale annichilimento dell'uomo.






(Fonti:
https://ignorelandblog.wordpress.com/2018/02/10/il-mondo-nuovo-utopia-o-distopia/
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_mondo_nuovo
https://www.pensierocritico.eu/files/Aldous-Huxley-Il-mondo-nuovo-Ritorno-al-mondo-nuovo.pdf
https://www.sophron.it/2016/12/22/sottile-confine-utopia-distopia-aldous-huxley/ ) 

Step 24: riassunto