mercoledì 25 marzo 2020

Step 2: storia

...nella storia.

Controllo, come precedentemente asserito, deriva dal francese antico "contre-role", a sua volta questa parola deriva dall'unione delle parole latine "contra", avverbio che significa "contro" e "rotulus" sostantivo maschile indicante  "piccola ruota, rotella", e passato successivamente a significare, più in generale, "registro". La traduzione latina letterale, dunque, è "contro registro", più precisamente "registro che fa da riscontro ad un altro"; traduzione, questa,  che è riferita a due elementi che si mettono a confronto allo scopo di verificare la rispondenza dell'uno rispetto all'altro. Partendo da questo significato, in Francia e, successivamente, in Italia questo termine continuò ad indicare proprio un doppio registro, cioè un documento nel quale erano trascritti e ripetuti i dati contenuti in atti ufficiali relativi a tributi, prestazioni d'opera dovute allo Stato, beni inventariati e da gestire.  In Inghilterra, invece, il termine assunse da subito il significato di "potere, dominio"; nel resto dell'Europa solo intorno al 1800 assumerà questo valore: in Italia, ad esempio, tendette a mantenere a lungo l'accezione francese, infatti tale termine era utilizzato soprattutto nell'ambito del diritto amministrativo, per poi acquisire, in seguito, anche la valenza di "dominio".Questa parola ha assunto un'importanza emblematica soprattutto nel secolo scorso per descrivere la politica dei tre principali regimi totalitari: fascismo, nazismo e stalinismo. Governi che praticavano un assiduo controllo a livello sociale sia attraverso la propaganda sia per mezzo della forza e della violenza, estinguendo ogni libertà individuale e collettiva e costringendo i cittadini a conformarsi a un modello ideale. Scrive il filosofo americano Noam Chomsky nella sua opera "Sistemi di potere": " La solidarietà rende gli individui meno controllabili e impedisce che diventino un soggetto passivo nelle mani dei privati. Quindi occorre una macchina propagandistica che corregga ogni deviazione dal principio della soggezione ai sistemi di potere".Nell'ambito scientifico e ingegneristico la parola controllo assume, da sempre, più il valore di verifica, confronto ed elaborazione  di dati, progetti, informazioni, fenomeni o esperimenti. Si può quindi dire che rispecchia più il significato derivante dall'antico lemma francese. Ma il controllo in questi campi non è solo questo, basti pensare a quanto il controllo e il dominio di un governo o di un dittatore possano aver influenzato e dominato  la costruzione di opere pubbliche (ad esempio tutti gli edifici di epoca fascista che si ritrovano sparsi per l'Italia), ma non solo anche le grandi imprese spaziali del secolo scorso, prime tra tutte la spedizione lunare, frutto di incredibili studi, esperimenti, macchinari e costruzioni nascono non solo dal bisogno dell'uomo di andare oltre ai propri limiti, ma anche  dalla volontà di due superpotenze, Usa e Russia, di voler controllare e detenere la supremazia sullo spazio. Ovviamente il controllo visto come dominio e supremazia è un tema fondante anche in filosofia. Si passa da un'idea di controllo sociale come quella esaminata da Thomas Hobbes nel "Leviatano", o dal sopracitato Noam Chosky, ad interpretazioni più astratte che concernono la sfera dei sentimenti e delle passioni. Proprio il dualismo ed eterna lotta tra ragione e sentimenti è un argomento da sempre caro a molti filosofi sin dall'antichità da Aristotele, allo stoico Seneca. Fino ai pensatori più moderni come Freud con la sua teoria dell'inconscio, o Kant che celebrava il dominio della logica e della ragione, questi sono solo alcuni dei molti. La filosofia ha poi contaminato il mondo della poesia e della letteratura.
 Scrive Oscar Wilde: "L'uomo è un animale razionale che perde il controllo non appena è chiamato a comportarsi secondo i dettami della ragione."





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