lunedì 27 aprile 2020

Approfondimento 3

SATURNO CHE DIVORA I SUOI FIGLI

 La follia incontrollata del dio interpretata da Francisco Goya




"Saturno che divora i suoi figli" è una delle pitture nere di Francisco Goya, una collezione di opere realizzate dall'artista sulle pareti della sua casa "La Quinta del Sordo" a Madrid, ed esposto ora al museo del Prado. L'opera mostra la divinità Saturno, per i Greci Crono, che in preda ad un'ira e una pazzia totalmente fuori controllo, divora uno dei suoi figli.
 L'assenza di controllo è dettata anche dalla modo di dipingere di Goya, che supera i canoni classici, dipingendo con la stessa sfrenatezza che contraddistingue il protagonista dell'opera stessa.




(Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Saturno_che_divora_i_suoi_figli


domenica 26 aprile 2020

Step 11: pandemia

LA NATURA SI RIPRENDE IL CONTROLLO


       
Un delfino davanti al castello di Miramare a Trieste

                                       






Ormai da settimane la popolazione mondiale si ritrova chiusa in casa, impossibilitata ad uscire e controllata dai governi e dalle forze dell'ordine in ogni spostamento, a causa del virus Covid-19 che in poco tempo è riuscito ad espandersi in tutto il globo portando con se paura e morte. Tuttavia, mentre l'uomo è impegnato in questa dura battaglia contro un qualcosa di invisibile ai suoi occhi, ma non per questo meno pericoloso, la natura sta riprendendo il controllo del pianeta. Non solo l'inquinamento è diminuito esponenzialmente, ma molti animali stanno ritornando in habitat in cui da tempo non erano più presenti, o non lo sono mai stati. 
Cani e gatti randagi circolano liberamente per le strade e le piazze di diverse città, ma non solo: ad esempio, in Galles le capre di montagna sono state immortalare in giro per la città balnerare di Llandudno, a Nara in Giappone i cervi sono ritornati a circolare per le strade, fatto che non succedeva da tempo a causa del traffico cittadino e dei molti turisti, i delfini sono ritornati a controllare il mare adriatico e il mare della Sardegna, in Cile, a Santiago, è stato individuato un giovane puma. Ma non solo, nonostante le mucche circolino liberamente in molte strade indiane è stato avvistato, addirittura,un bisonte indiano, uno dei bovini più grandi al mondo.
Ancora a Mar del Plata, a 400 km da Buenos Aires, alcuni leoni marini si sono sdraiati su una delle strade che conduce al porto, mentre a Quartu un automobilista si è ritrovato davanti un fenicottero che attraversava la strada tranquillamente. 
questi sono solo alcuni degli episodi che si sono e si stanno verificando in tutto il mondo, e che dimostrano come, per l'assenza dell'uomo, gli animali e, in generale, tutta la natura stia riassumendo il controllo della Terra ,che da tempo aveva perduto.





(Fonti:
https://www.corriere.it/pianeta2020/20_marzo_22/delfini-porti-lepri-citta-riscossa-natura-tempi-quarantena-715b4efe-6b8e-11ea-b5c1-51209be10271.shtml
https://tg24.sky.it/ambiente/photogallery/2020/04/02/coronavirus-animali-citta.html#3
https://www.amoreaquattrozampe.it/news/iorestoacasa-covid-19-riportato-animali-citta-foto/61647/
https://www.peopleforplanet.it/pesci-a-venezia-e-delfini-a-cagliari-la-natura-non-e-in-quarantena-anzi/
https://www.focus.it/scienza/salute/animali-nelle-citta-riconquistano-il-mondo-fake-news
https://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/coronavirus-e-ambiente--animali-liberi-si-riprendono-i-loro-spazi--anche-in-citt----video-326854 )

venerdì 24 aprile 2020

Approfondimento 2

LA REPUBBLICA DI PlATONE

Il controllo dei filosofi al potere


"La scuola di Atene" Raffaello Sanzio











La Repubblica (Politeia in greco) è un dialogo filosofico scritto da Platone tra il 390 e il 360 a.C. e divisa in 10 libri. L'obiettivo del filosofo è, in primis, definire il concetto di Giustizia, considerata la virtù per eccellenza, e, successivamente, quello di delineare uno Stato ideale. Il tema del controllo, in questa opera, si articola nell'idea di Platone secondo cui il governo della polis dovrebbe essere affidato ai filosofi stessi. Il filosofo è, infatti, l'unico conoscitore della verità, ovvero del mondo delle idee, l'unico in grado di controllare e governare saggiamente il popolo senza portare ad una degenerazione del potere che detiene, in quanto egli è sincero, temperante e disprezza i beni mondani, sarebbe, peraltro, il solo a svolgere il ruolo di governatore senza pensare al proprio lucro, ma occupandosi solo del bene del suo popolo, cercando di condurlo verso la conoscenza della pura verità e del complesso concetto di Bene, metaforicamente rappresentato con il Sole nel mito della caverna. Sotto il loro controllo nella polis regnerebbe, definitivamente, la giustizia, virtù che, fino ad ora, l'uomo non è mai stato in grado di conoscere a fondo: infatti, come sostiene proprio nella Repubblica stessa, qualsiasi forma di governo umana parte bene per poi finire con la sua degenerazione negativa, poichè l'uomo comune non è in grado di poter controllare correttamente il popolo senza contemplare il suo interesse economico, come solo un sapiente filosofo sarebbe capace.

Approfondimento 1

IL CONTROLLO DELLA NATURA DI D'ANNUNZIO

"LA PIOGGIA NEL PINETO"


"La pioggia nel pineto" è una delle poesie più note di Gabriele D'annunzio, poeta e scrittore, emblema del Decadentismo italiano. L'opera si trova nella raccolta dell' Alcyone, terzo libro delle Laudi, ed è stata pubblicata nel 1902. Si tratta di una lirica celebrativa alla natura, nella quale il poeta descrive il processo di fusione panica suo e della sua amata, Eleonora Duse, chiamata, qui, con lo pseudonimo Ermione, con la natura. Nell'opera, per l'appunto, si instaura un rapporto biunivoco tra il poeta e la sua donna e la natura: infatti, i protagonisti seguono un processo di naturalizzazione, e la natura, a sua volta, assume connotati antropomorfi. L'uomo e il mondo vegetale si controllano, cosi', a vicenda, fondendosi l'uno con l'altra, in un processo delicato ed elegantemente descritto attraverso l'uso di numerose similitudini: la donna, ad esempio, viene rappresentata come se si fosse trasformata in una rigogliosa pianta: il volto come una foglia (vv. 56-58), i capelli che hanno il profumo delle ginestre (vv. 59-61), addirittura il cuore viene paragonato ad una pesca matura (vv. 104-105).
Tema fondamentale della lirica è anche l'amore. Il poeta e Ermione sembrano completamente abbandonati a questo sentimento forte e travolgente, tuttavia, i due non sono completamente soggiogati al controllo di questo sentimento: sono, infatti, entrambi consapevoli che tutto ciò che viene descritto non è nient'altro che "una favola bella", che li ha illusi in passato e continua ad illuderli adesso (vv. 29-32). Questo sentimento, dunque, li controlla e domina, facendoli abbandonare alla sua forza, ma solo apparentemente.
Inoltre la natura, non controlla soltanto l'uomo, ma interviene sulla lirica stessa. D'Annunzio, infatti, plasma le parole definite al verso 5 "nuove", affinchè anche queste entrino in empatia con i suoni, la musicalità, i rumori e l'armonia della natura. Il controllo del poeta non solo sul lessico, ma anche sulla fonetica, sulla ritmicità e sulla retorica è, dunque, attento e scrupoloso e denota, peraltro, l'influenza che ha avuto su di lui il movimento francese del Simbolismo.
E', infine, fondamentale ricordare, che colui che riesce a controllare la natura fondendosi con essa, non è un uomo qualunque, ma il cosiddetto "superuomo". La figura del superuomo nasce dalla filosofia di Nietzsche e assume nella poetica dannunziana valenza profetica. Egli è, infatti, rappresentato dal poeta, come un vate con il compito di prendere il controllo su tutto il paese per riuscire a migliorarlo grazie alle sue capacità superiori ad ogni altro essere vivente. Il superuomo vive una vita originale, fuori dagli schemi (D'Annunzio stesso diceva di voler vivere la sua vita "come un'opera d'arte") e che deve, proprio grazie alla sua forza innata e ai nuovi valori di cui si fa portavoce. Ovviamente il poeta si ritiene un superuomo in grado di poter controllare, soggiogare e poi, elevare, l'Italia stessa dagli abissi in cui si trovava all'epoca, e cerca di fare tutto questo attraverso le parole, vaticinanti e profetiche, contenute nelle sue grandi e numerose opere.


 ( https://www.youtube.com/watch?v=nbhizFMojAU  letture della poesia)




(Fonti:
https://www.libriantichionline.com/divagazioni/gabriele_annunzio_pioggia_pineto_1902
http://culturainformazione.blogspot.com/2013/02/gabriele-dannunzio-il-vate-della-parola.html
https://www.skuola.net/temi-saggi-svolti/saggi-brevi/superuomo-d-annunzio.html
https://www.skuola.net/appunti-italiano/gabriele-dannunzio/dannunzio-alcune-poesie.html
https://www.fareletteratura.it/2014/02/20/analisi-del-testo-e-parafrasi-la-pioggia-nel-pineto-dannunzio/
https://www.sololibri.net/La-pioggia-nel-pineto-di-D-Annunzio-parafrasi-e-analisi.html
https://gabrieledannunzio.it/il-superuomo-dannunziano/  )

sabato 18 aprile 2020

Step 10: cinema

IL GRANDE DITTATORE






Il Grande Dittatore è un film statunitense del 1940, scritto, diretto e interpretato da Charlie Chaplin e considerato un grande capolavoro della cinematografia. Il film è una parodia del fascismo e in particolare della figura di Hitler, Chaplin interpreta sia la figura del dittatore, chiamato Adenoid Hynkel, sia quella del protagonista, un barbiere ebreo, che presenta, ovviamente una stretta somiglianza con Hynkel, tanto da essere scambiato, alla fine, per lui.
Nel film sono presenti due discorsi importanti che hanno come tema centrale l'idea di controllo dei popoli e di potere assoluto.
 Il primo è pronunciato da Hynkel stesso nel quale, nonostante le parole dette non appartengano alla lingua tedesca, ma siano inventate, emerge la volontà del dittatore di controllare e dominare chiunque distruggendo qualsiasi forma di libertà.
Il secondo è, invece, il celebre discorso all'Umanità, del barbiere ebreo, nelle vesti del dittatore. In questo grande monologo vi è un profondo appello all'uomo a celebrare la libertà, a rifiutare ogni forma di oppressione, e a rispettare il prossimo desiderando il suo bene. Le due scene sono una l'antitesi dell'altra: infatti in una emerge l'idea di controllo, possesso e dominio dettato da odio e discriminazione, nell'altro, invece, l'uomo viene spinto a mettere in primo piano la sua più grande virtù: l'Umanità.




lunedì 13 aprile 2020

Step 9: arte

MONUMENTO DEI QUATTRO MORI

Monumento dei quattro Mori con la statua a Ferdinando I, 1595-1626, opera di Giovanni Bandini e Pietro Tacca, marmo di Carrara e bronzo, piazza Micheli (Livorno)

L'opera raffigurata è una scultura che ritrae Ferdinando I, figlio di Cosimo I de Medici, su un piedistallo, alla base del quale si trovano quattro statue bronzee raffiguranti degli schiavi incatenati. 
Il messaggio dell'opera è rappresentare il controllo che Ferdinando, ma in generale la famiglia de Medici, possedeva sia sul territorio nazionale, sia nei confronti dei loro nemici, in particolare i pirati, che, all'epoca, invadevano il Mediterraneo, e qui raffigurati come i "captivi" brutalmente incatenati e trattati come bestie. 
La rappresentazione dei crudeli metodi di controllo dei prigionieri servivano da monito per i nemici, ma anche per incutere timore al popolo stesso, che temeva e rispettava, anche attraverso l'arte, la forza del suo signore. 






(Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Monumento_dei_Quattro_mori
https://www.acquariodilivorno.it/blog/tutti_i_segreti_sul_monumento_dei_quattro_mori.php
https://www.turismo.it/cultura/articolo/art/titolo-id-8323/ )





Step 8: dialogo platonico

GORGIA


"Ebbene allora dico che, se l'anima temperante è buona, quella che è nella condizione opposta alla temperante è cattiva. E questa era l'anima dissennata e dissoluta. [...] chi vuole essere felice deve, a quanto pare, ricercare e coltivare la temperanza, fuggire la dissolutezza [...]. Questo mi pare che sia il fine in vista del quale si deve vivere, tendendo tutte le proprie forze e quelle della città a questo scopo: che vi siano giustizia e temperanza in colui che vuole essere felice, non lasciando che i propri desideri siano incontrollati e cercando poi di soddisfarli, il che sarebbe male senza fine vivendo una vita da ladrone.[...]E i sapienti dicono, Callicle, che a tenere insieme cielo, terra, dei e uomini sono la comunanza, l'amicizia, l'ordine, l'autocontrollo e la giustizia[...]." 
- Socrate in risposta a Callicle, Gorgia, III Atto 


Questo passo è tratto dal monologo finale di Socrate che caratterizza l?ultima parte  (506c-522e) del terzo atto del Gorgia, uno dei dialoghi giovanili di Platone. Il messaggio espresso dal filosofo è che l'unico modo per poter vivere bene è praticare la virtù della Temperanza, che che non è nient'altro se non un assoluto controllo di sè, dei propri impulsi, desideri e fantasie.
 Solo cosi' l'uomo si può liberare dal male, dalla dissolutezza e dalla sfrenatezza, atteggiamenti tipici di colui che è alla costante ricerca di effimeri piaceri da soddisfare, in virtù dell'edonismo, teoria che viene esaltata da Callicle stesso. 
Lo stile di vita socratico permette di praticare, inoltre, la forma più pura di giustizia. Proprio per questo, in conclusione al suo monologo, Socrate asserisce che gli unici in grado controllare e gestire la propria anima sono i filosofi, coloro che, secondo Platone, dovrebbero detenere il potere. Tale concetto verrà esplicato nel libro VI della Repubblica





(Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Gorgia_(dialogo)
http://www.ousia.it/SitoOusia/SitoOusia/TestiDiFilosofia/TestiPDF/Platone/GORGIA.PDF
https://www.skuola.net/filosofia-antica/gorgia-platone.html
http://www.ousia.it/SitoOusia/SitoOusia/Manuale/Antica/Platone/Platone.htm
https://www.docsity.com/it/confronto-socrate-e-callicle/568994/ )




venerdì 10 aprile 2020

Step 7: poesia

"SE" 

Se riesci a conservare il controllo quando tutti
intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
se riesci ad avere fiducia in te quando tutti 
ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;
se riesci ad aspettare e a non stancarti di aspettare,
o se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
o se ti odiano, a non lasciarti prendere dall'odio,
senza tuttavia sembrare troppo buono e parlare troppo da saggio;
se riesci a sognare e a non fare del tuo sogno il tuo padrone;
se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
se riesci a fare fronte al Trionfo e alla Rovina
e a trattare questi due impostori allo stesso modo.
Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
distorta da furfanti per abbindolare gli sciocchi,
o a contemplare le cose a cui hai dedicato la vita, infrante,
e piegarti a ricostruirle con arnesi logori.
Se riesci a fare un mucchio delle tue vincite 
e a rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
e perdere e ricominciare di nuovo dal principio
e a non fiatare una parola sulla perdita;
se riesci a costringere cuore nervi e tendini
a sorreggerti anche quando sono esausti,
e a tenere duro quando in te non resta altro
tranne la Volontà che dice loro: "Tieni duro!"
Se riesci a parlare con la folla e a conservarti retto,
e a camminare coi Re senza perdere il contatto con la gente,
se non possono ferirti né i nemici né gli amici più cari,
se tutti contano per te, ma nessuno troppo.
Se riesci a riempire ogni inesorabile minuto
dando valore a ognuno dei sessanta secondi,
tua è la Terra e tutto ciò che contiene,
e -cosa più importante- sarai Uomo, figlio mio!




"Se" è una poesia di Rudyard Kipling, in lingua inglese, poi tradotta, dedicata dal poeta al proprio figlio, e contenuta nella raccolta "Brother Square Toes".
 In essa emergono le parole di un padre amorevole che, rivolgendosi al figlio, gli mostra la strada per diventare un adulto. Il cammino descritto si basa sulla capacità di controllare molti aspetti della vita: dalla propria mente, a emozioni quali l'odio, ai sogni, ai pensieri, fino all'affetto per le altre persone, che deve essere presente, ma non eccessivo. 
Seguendo i precetti paterni il destinatario della poesia riuscirà ad avere in pugno la sua vita, controllandola e non facendosi controllare da questa, e vivendola a pieno.

(https://www.youtube.com/watch?v=mu46bq8ZZHs poesia recitata da Michael Caine)



(Fonti:

giovedì 9 aprile 2020

Step 6: letteratura


"LA FATTORIA DEGLI ANIMALI"










Scena tratta dal cartone animato tratto da "La fattoria degli animali" diretto da John Halas e Joy Batcheleor

                                                 

"All'improvviso Jones e i suoi si trovarono incornati e scalciati da tutte le parti: la situazione era completamente fuori controllo. Non avevano mai visto gli animali comportarsi cosi' e di fronte alla repentina sollevazione di creature che erano abituati a battere e a maltrattare a piacimento si spaventarono a morte" - La fattoria degli animali


La fattoria degli animali di George Orwell è un romanzo allegorico pubblicato per la prima volta il 17 agosto del 1945. Il racconto è ambientato in una surreale fattoria dove gli animali sono in grado di parlare e pensare come esseri umani. Attraverso il racconto vengono esaminate le cause e gli eventi che portarono alla rivoluzione russa e in seguito all'ascesa di Stalin e del suo regime dittatoriale, criticato dall'autore, probabilmente anche sulla base delle sue esperienze durante la guerra civile spagnola. Orwell infatti era un sostenitore del comunismo marxista e aveva combattuto in Spagna per il "Partito Operaio di Unificazione Marxista" (d'ispirazione trotzkista), e vedeva in Stalin una sorta di distruttore di tutti gli ideali ai quali anche lui credeva. Il romanzo si basa sulla volontà dei protagonisti, gli animali della fattoria, di abbattere il controllo imposto loro dall'uomo, ovvero il padrone della fattoria, visto da tutti come uno schiavista e sfruttatore di tutti gli animali, in quanto non in grado di procurarsi sostentamento da solo e che, pertanto, andava sconfitto e scacciato ("Four legs good, two legs bad"- capitolo 3, La Fattoria degli Animali) . Obiettivo di tutti era quello di creare una società dove tutti erano uguali e sullo stesso livello. Tuttavia, dopo aver sconfitto il padrone, il progetto fallisce perchè i maiali, sotto la guida del loro leader Napoleone, prendono il controllo della fattoria, annettendo tutti al loro dominio. Le basi iniziali della nuova società si ispiravano molto alle idee di Marx e Lenin, figure che trovano corrispondenza nel personaggio del Vecchio Maggiore, il maiale più vecchio e per questo ritenuto più saggio; nonostante, però, i buoni propositi e ideali, che erano portati avanti anche dal maiale Palla di neve, allegoria di Trozskj, il desiderio di totale dominio e supremazia dell'antagonista prendono la meglio. Il controllo di Napoleone ha tutte le sfaccettature di un vero e proprio regime dittatoriale: propaganda estrema e adorazione del leader, costruzione di una società gerarchica con una divisione delle classi sociali molto severa, la libertà individuale viene del tutto abolita e gli oppositori sono severamente puniti, Palla di Neve viene, ad esempio, bandito e esiliato dalla fattoria in quanto rivale e ostile alle idee totalitariste di Napoleone. Orwell evidenzia qui la sfumatura negativa della degenerazione del controllo che lo stato può effettuare sui cittadini, rendendoli automi non pensanti e dalle idee tutte conformi. Anche in questo regime irrealistico il controllo da parte del "governo dei maiali" viene applicato ad ogni aspetto della vita dei cittadini, in questo caso gli animali della fattoria, vine, ad esempio, modificata anche la storia, secondo quanto conveniva al regime. Altra arma fondamentale di un regime di questo genere è l'educazione impartita ad un popolo per la maggior parte ignorante, che viene cosi' soggiogato completamente, nel libro si ha l'esempio di come Napoleone educhi e addestri i suoi cani. Il tema centrale del controllo e del dominio sulla società è caro ad Orwell che lo riprende anche in "1984", ma, più in generale, a tutto il genere del romanzo distopico a cui, per altro, appartiene anche l'opera qui analizzata.



(Fonti:

lunedì 6 aprile 2020

Step 5: pubblicità

"LA POTENZA E' NULLA SENZA CONTROLLO"



Pirelli, 25 anni fa lo spot «La potenza è nulla senza controllo ...





Copertina della pubblicità della Pirelli "Power is nothing without control" 




La fortunata campagna di lancio di "Power is nothing without control" ritrae il velocista Carl Lewis, fotografato da Annie Leibovitz, nella tipica posizione del corridore ai blocchi di partenza, mentre indossa scarpe rosse con tacco a spillo. La foto, scattata in Texas nel 1994, è divenuta un'icona della creatività pubblicitaria. Trasmette, infatti, un messaggio molto rilevante, che è sia legato al prodotto sponsorizzato, il pneumatico, ma sia capace di fuggire la materialità stessa: in auto, come nella vita, "la potenza è nulla senza controllo". In questa riflessione due sono i concetti chiave, la potenza ("power"), che viene intesa come "la forza che spinge avanti", il motore, e il controllo ("control"), inteso, invece, come l'elemento fondante che ci permettere di raggiungere la nostra meta e i nostri obiettivi. Con questo e altri spot che vedono coinvolti altri sportivi tra cui, ad esempio, Cristiano Ronaldo, immortalato, nel 1998, come il Cristo di Rio de Janeiro, la Pirelli segnò la storia della pubblicità.

(link al video https://youtu.be/JMiso6B8NEQ  )


Step 24: riassunto