venerdì 24 aprile 2020

Approfondimento 1

IL CONTROLLO DELLA NATURA DI D'ANNUNZIO

"LA PIOGGIA NEL PINETO"


"La pioggia nel pineto" è una delle poesie più note di Gabriele D'annunzio, poeta e scrittore, emblema del Decadentismo italiano. L'opera si trova nella raccolta dell' Alcyone, terzo libro delle Laudi, ed è stata pubblicata nel 1902. Si tratta di una lirica celebrativa alla natura, nella quale il poeta descrive il processo di fusione panica suo e della sua amata, Eleonora Duse, chiamata, qui, con lo pseudonimo Ermione, con la natura. Nell'opera, per l'appunto, si instaura un rapporto biunivoco tra il poeta e la sua donna e la natura: infatti, i protagonisti seguono un processo di naturalizzazione, e la natura, a sua volta, assume connotati antropomorfi. L'uomo e il mondo vegetale si controllano, cosi', a vicenda, fondendosi l'uno con l'altra, in un processo delicato ed elegantemente descritto attraverso l'uso di numerose similitudini: la donna, ad esempio, viene rappresentata come se si fosse trasformata in una rigogliosa pianta: il volto come una foglia (vv. 56-58), i capelli che hanno il profumo delle ginestre (vv. 59-61), addirittura il cuore viene paragonato ad una pesca matura (vv. 104-105).
Tema fondamentale della lirica è anche l'amore. Il poeta e Ermione sembrano completamente abbandonati a questo sentimento forte e travolgente, tuttavia, i due non sono completamente soggiogati al controllo di questo sentimento: sono, infatti, entrambi consapevoli che tutto ciò che viene descritto non è nient'altro che "una favola bella", che li ha illusi in passato e continua ad illuderli adesso (vv. 29-32). Questo sentimento, dunque, li controlla e domina, facendoli abbandonare alla sua forza, ma solo apparentemente.
Inoltre la natura, non controlla soltanto l'uomo, ma interviene sulla lirica stessa. D'Annunzio, infatti, plasma le parole definite al verso 5 "nuove", affinchè anche queste entrino in empatia con i suoni, la musicalità, i rumori e l'armonia della natura. Il controllo del poeta non solo sul lessico, ma anche sulla fonetica, sulla ritmicità e sulla retorica è, dunque, attento e scrupoloso e denota, peraltro, l'influenza che ha avuto su di lui il movimento francese del Simbolismo.
E', infine, fondamentale ricordare, che colui che riesce a controllare la natura fondendosi con essa, non è un uomo qualunque, ma il cosiddetto "superuomo". La figura del superuomo nasce dalla filosofia di Nietzsche e assume nella poetica dannunziana valenza profetica. Egli è, infatti, rappresentato dal poeta, come un vate con il compito di prendere il controllo su tutto il paese per riuscire a migliorarlo grazie alle sue capacità superiori ad ogni altro essere vivente. Il superuomo vive una vita originale, fuori dagli schemi (D'Annunzio stesso diceva di voler vivere la sua vita "come un'opera d'arte") e che deve, proprio grazie alla sua forza innata e ai nuovi valori di cui si fa portavoce. Ovviamente il poeta si ritiene un superuomo in grado di poter controllare, soggiogare e poi, elevare, l'Italia stessa dagli abissi in cui si trovava all'epoca, e cerca di fare tutto questo attraverso le parole, vaticinanti e profetiche, contenute nelle sue grandi e numerose opere.


 ( https://www.youtube.com/watch?v=nbhizFMojAU  letture della poesia)




(Fonti:
https://www.libriantichionline.com/divagazioni/gabriele_annunzio_pioggia_pineto_1902
http://culturainformazione.blogspot.com/2013/02/gabriele-dannunzio-il-vate-della-parola.html
https://www.skuola.net/temi-saggi-svolti/saggi-brevi/superuomo-d-annunzio.html
https://www.skuola.net/appunti-italiano/gabriele-dannunzio/dannunzio-alcune-poesie.html
https://www.fareletteratura.it/2014/02/20/analisi-del-testo-e-parafrasi-la-pioggia-nel-pineto-dannunzio/
https://www.sololibri.net/La-pioggia-nel-pineto-di-D-Annunzio-parafrasi-e-analisi.html
https://gabrieledannunzio.it/il-superuomo-dannunziano/  )

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