venerdì 24 aprile 2020

Approfondimento 2

LA REPUBBLICA DI PlATONE

Il controllo dei filosofi al potere


"La scuola di Atene" Raffaello Sanzio











La Repubblica (Politeia in greco) è un dialogo filosofico scritto da Platone tra il 390 e il 360 a.C. e divisa in 10 libri. L'obiettivo del filosofo è, in primis, definire il concetto di Giustizia, considerata la virtù per eccellenza, e, successivamente, quello di delineare uno Stato ideale. Il tema del controllo, in questa opera, si articola nell'idea di Platone secondo cui il governo della polis dovrebbe essere affidato ai filosofi stessi. Il filosofo è, infatti, l'unico conoscitore della verità, ovvero del mondo delle idee, l'unico in grado di controllare e governare saggiamente il popolo senza portare ad una degenerazione del potere che detiene, in quanto egli è sincero, temperante e disprezza i beni mondani, sarebbe, peraltro, il solo a svolgere il ruolo di governatore senza pensare al proprio lucro, ma occupandosi solo del bene del suo popolo, cercando di condurlo verso la conoscenza della pura verità e del complesso concetto di Bene, metaforicamente rappresentato con il Sole nel mito della caverna. Sotto il loro controllo nella polis regnerebbe, definitivamente, la giustizia, virtù che, fino ad ora, l'uomo non è mai stato in grado di conoscere a fondo: infatti, come sostiene proprio nella Repubblica stessa, qualsiasi forma di governo umana parte bene per poi finire con la sua degenerazione negativa, poichè l'uomo comune non è in grado di poter controllare correttamente il popolo senza contemplare il suo interesse economico, come solo un sapiente filosofo sarebbe capace.

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